A quanti di noi è capitato, nella vita, di frequentare un ragazzo o una ragazza basando la relazione su degli interessi comuni: che sia lo sport, che sia la musica, l’amore per i viaggi o per il mangiare bene, quanti di noi hanno conosciuto una persona con uno stile di vita simile al nostro, le nostre stesse passioni, magari gli stessi gusti, e hanno pensato che quelle fossero le basi corrette per stare insieme e soprattutto per stare bene, insieme.
Poi, chissà come mai, queste relazioni finiscono al cambiare dei nostri o dei loro interessi, dei reciproci contesti, dei venti che instancabili soffiano su di noi e sulle nostre vite facendoci spostare.
Chi ha avuto esperienza con dei soci sa che anche in campo imprenditoriale le cose funzionano in maniera simile: le unioni spesso nascono proprio per comunione di interessi e poi, nel tempo, a volte si incrinano, peggiorano, evolvono in una chiave conflittuale al mutare delle situazioni.
Personalmente, contando solo le società in cui sono o sono stato operativo, ho avuto nel tempo dodici diversi soci, e mi è a volte – fortunatamente non sempre - capitato di sperimentare quello che cantava un giovane Morgan, ovvero che le amicizie svaniscono d’incanto al cambiare dei contesti.
Ma davvero, in amore e negli affari, le relazioni finiscono nel momento in cui scade la reciproca utilità?
Davvero, nel cercare di progettare e costruire un percorso di vita, in queste dimensioni come in altre, non possiamo fare affidamento sul potere delle relazioni? Di relazioni che siano stabili, durature, di fiducia?
Credo che il motivo per cui molte delle relazioni che costruiamo sono deboli, più deboli a volte di quanto crediamo, sia proprio da ricercare nel fatto che esse si basino spesso solamente sugli interessi, che, come detto, cambiano nel tempo, a volte anche velocemente.
Le relazioni forti, quelle su cui possiamo realmente contare nella nostra vita affettiva, sociale, professionale, sono invece quelle basate sui valori: questi sono gli elementi che davvero ci uniscono o dividono dagli altri, e questi sono gli elementi che più lentamente, più raramente, cambiano all’interno di ognuno di noi.
Basare le relazioni sui valori non è sempre facile, perché si tratta di affrontare, analizzare, approfondire un territorio più complesso, meno superficiale rispetto al mondo delle cose da avere e delle cose da fare, ma ci restituisce un immenso valore nel tempo.
Io non sempre ci riesco, ma vorrei impegnarmi per farlo di più. E tu?
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Sai che dubito del fatto che bisogna "impegnarsi" per basare relazioni sui valori? Nella mia esperienza è il tempo, il ritrovarsi ad affrontare delle situazioni ‘urgenti’, che fa emergere la sintonia che descrivi… e quando scopri che semplicemente alcuni dei valori non sono condivisi, o sono derisi, anche l'avere una fortissima passione comune, non basta più anche solo a sopportare l'idea di divedere uno spazio della propria vita con la persona X.
Almeno, per me, va sempre a finire così…
Secondo la mia modesta opinione come in tutte le situazioni complesse, le risposte sono altrettanto complesse, o perlomeno molto variabili. Credo che ci siano fattori intrinseci come: l'etá, il carattere, le aspettative e i valori (super Io?) coi quali si é cresciuti da un lato. Dall'altro le circostanze e i tempi (l'opportunitá giusta al momento sbagliato). Se ci si trova nel momento sbagliato, si é poco recettivi all'ascolto o non si ha la volontá di farlo. In fondo in fondo però credo nelle affinitá elettive, o nelle coppie con la stessa visione del mondo. Con queste premesse ho incastrato bene molte relazioni, lavorative ed extralavorative.
Poi c'é l'amore...e bé.. l'amore é un casino. Eheh