Nel 2008, appena entrato nel mondo del lavoro e della comunicazione, ho aperto un blog in cui, all’alba dei social media, ne raccontavo le opportunità, ne descrivevo le funzionalità, e spiegavo come e quanto questi avrebbero impattato sul marketing di tutte le aziende.
Presto, il mio blog iniziò ad essere letto e molte persone, di conseguenza, iniziarono ad inviarmi il contatto su Facebook. All’epoca avevo la convinzione, dovuta anche al contesto storico nel quale eravamo, che su Facebook si sarebbero dovute aggiungere soltanto persone che si conoscevano realmente, e così lasciavo in sospeso le facce ed i nomi che non ricordavo di avere mai visto.
Un giorno, non so nemmeno perché, ho deciso invece di accettare tutte le richieste in sospeso, e alcune di loro, una volta entrate nella mia rete, mi hanno scritto un messaggio.
Tra questi, uno mi invitava per la mia prima volta a parlare ad una conferenza di marketing, e così poche settimane dopo presi il treno per Napoli, dove conobbi molte persone e mi divertii.
Da quel giorno non ho più rifiutato un contatto, perché ho capito che qualunque sconosciuto può diventare una relazione o proporre una opportunità interessante se gli dai il modo di farlo, e che alla fine è proprio questa – conoscere persone nuove – la vera opportunità dei social media, almeno per me.
Ancora oggi, allora, mi capita di aggiungere alla mia rete persone che non conosco, e spesso invio loro messaggi. Alcuni di loro non mi rispondono, o mi rispondono in maniera veloce, con legittimo disinteresse. Con altri, invece, mi capita di andare a pranzo o di sentirmi in call, e devo dire che raramente mi sono pentito di aver dedicato un momento a qualcuno che non conoscevo: molto spesso, infatti, ci siamo regalati a vicenda idee, opinioni, una riflessione o anche solo qualche risata, e qualche volta abbiamo creato valore a livello di business, magari a distanza di tempo.
Mi chiedo come mai certe persone siano così chiuse all’idea di dedicare dieci minuti ad una persona che non conoscono: non giudico questo atteggiamento mentale, ma a volte penso che sia un po’ limitante, immagino che senza accorgersene si perdano occasioni, confronti, opportunità, e tutto quello che nasce da momenti di serendipità.
Se allora sei una di quelle persone che non scrive alle persone sconosciute, che risponde per pura cortesia o che magari non risponde nemmeno, ti faccio una proposta: perdi un po’ di tempo, regalalo a dieci sconosciuti nelle prossime settimane. Non sceglierli, lascia sia il caso a deciderli per te. Se dopo averlo fatto non ne senti l’utilità, o anche solo il piacere, riprendi pure a non rispondere a nessuno: magari è la cosa migliore per te.
Se ti piace questo blog ti può piacere anche il mio libro: si chiama La tua idea non vale nulla ed è un po’ un manuale, un po’ una narrazione, un po’ una serie di consigli e punti di vista su come fare impresa e farlo bene.
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Unica nota che mi sento da fare a questa tua riflessione è che FB mi sta davvero molto antipatico e ormai ci "carico" su sempre meno di me come persona (foto gatti, figlio dove vado in vacanza credo non se ne vedano da tantissimo).
per i contatti estemporanei ho sempre LinkedIn, Twitter, Insta-coso e alla fine blog ed email (tipo quelle che poche arrivano ormai sepolte da un centinaio di newsletter)
:-D