Quando ho avviato la mia prima attività imprenditoriale avevo poca consapevolezza di cosa significa realmente fare impresa, e soprattutto avevo di questa attività un’immagine idealizzata, stereotipata, che nel tempo e negli anni è svanita: ecco alcune delle cose più importanti che ho imparato e che possono essere utili a tutti quelli che stanno iniziando.
1. Fare impresa non riguarda la libertà.
Clienti, dipendenti, fornitori, banche: non è certo questa la libertà!
Al crescere della tua azienda, però, ti renderai conto che ci sono cose più interessanti (anche se non così affascinanti) di sentirti completamente libero. Un esempio? La responsabilità di fare scelte che migliorano le cose, anche se non sempre sono facili e a volte sono addirittura impegnative.
Se il tuo sogno è lavorare con un computer dalla spiaggia, ricorda che la luce del sole riflette sullo schermo.
2. Fare impresa non riguarda le idee.
Le idee e le buone intenzioni non costruiscono aziende ma lo fanno le decisioni e le azioni. Su questo (e molto altro) ci ho scritto un libro.
3. Fare impresa non riguarda la perfezione.
Se aspetti le condizioni perfette per partire non partirai mai, e se mentre le cose crescono cerchi di sistemarle alla perfezione ti accorgi che stai lasciando il volante, in autostrada, per sistemare il bagagliaio.
Concentrati sul miglioramento continuo, ma se ricerchi la perfezione assoluta non fare impresa.
4. Fare impresa non riguarda gli errori.
Fare errori è inevitabile, fallire è possibile: sono strumenti e passaggi in qualche modo obbligati ma non sempre ti porteranno al successo. Lo faranno (forse) se sarai in grado di imparare da essi. E ne sarai in grado (di sicuro) se accetti il corollario del punto 3: neanche tu sei perfetto, e va bene così.
5. Fare impresa non riguarda il vincere.
Vincere cosa, contro chi e perché? Fare impresa è un gioco di squadra e fare squadra significa a volte anche far vincere gli altri. Anche nella competizione sul mercato, non tutte le partite e le sfide vanno giocate, e non tutte le giocate sono fatte per vincere.
6. Gli ostacoli più grandi sono dentro di te
Sono i tuoi limiti, le cose di te che non vedi, che non accetti, che diventano mostri invisibili, ostacoli al tuo stesso movimento e percorso. Fare impresa è anche un laboratorio (bellissimo) per conoscerti, ma per conoscerti devi essere pronto a non giudicarti (sei tu, infatti, il peggior giudice di te stesso).
7. Ti servono soltanto tre cose.
Il cuore, per sentire dentro qual è la cosa giusta e per prendere decisioni migliori.
La testa, per analizzare, capire, ragionare, porti dubbi e capire le strade migliori per arrivare alla meta.
Le mani, perché se le cose che senti e che pensi non le fai, almeno in parte tu, non le farà nessuno al tuo posto.
Se hai trovato utile questo articolo, ti piacerà anche il mio libro: si chiama La tua idea non vale nulla ed è un manuale umano, interattivo e pratico per tutte le persone che vogliono fare impresa o che la stanno facendo!
La chiosa è spettacolare…